DAL 22 OTTOBRE 2024 AL 27 OTTOBRE 2024 - Teatro Renato Borsoni
uno spettacolo di e con Mario Incudine
testi Sabrina Petyx
regia Moni Ovadia, Giuseppe Cutino
musiche Mario Incudine
arrangiamenti Antonio Vasta
con i musicisti in scena Antonio Vasta, Pino Ricosta, Manfredi Tumminello
costumi Daniela Conigliaro
disegno luci Giuseppe Cutino
produzione Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con ASC Production
Un viaggio sulle note dei brani di uno dei più amati cantautori italiani, Domenico Modugno. Attore, cantante, paroliere, musicista, regista e anche politico, un artista eclettico che, con la sua straordinaria produzione musicale, ha regalato al mondo alcuni dei più grandi successi degli anni Cinquanta e Sessanta, scrivendo una pagina importantissima della storia musicale italiana.
Mimì è il nuovo spettacolo di Mario Incudine, che prosegue la collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano dopo il successo di Parlami d’amore della scorsa Stagione. A curarne la regia, lo sguardo originale di Moni Ovadia (insieme a Giuseppe Cutino), artista e sperimentatore che ha fatto dell’equilibrio tra parola teatrale e musica la sua cifra stilistica.
In questo nuovo lavoro, Incudine si concentra su quella parte di repertorio di Modugno legata alla Sicilia, una terra che il cantautore pugliese aveva amato e abbracciato, anche su scaltro consiglio di Frank Sinatra: “La Sicilia la conoscono tutti. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!”.
“Volevo raccontare un Domenico Modugno inedito – spiega Incudine – il Domenico Modugno degli esordi, quello che si finse siciliano per raccontare a modo suo, fra teatro e canzoni, una Sicilia sconosciuta. Unendo tutte le canzoni del suo primo periodo, ho creato questo repertorio che neanche Modugno ha mai eseguito: non esiste un disco e non esiste uno spettacolo che metta insieme tutta questa produzione. Io l’ho fatto. L’esito è un pezzo di teatro canzone che alterna monologhi e brani meravigliosi, attraverso cui raccontiamo anche una parte della storia d’Italia, quella del boom economico, piena di speranza e sogni”.
Lo spettacolo raccoglie le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato, appunto, Mimì ma che potrebbe avere mille nomi diversi. Racconta un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da raggiungere e conquistare. Ed è una storia, quella di Mimì, che si compone a sua volta di infinite storie diverse, e si incrocia con quella del suo interprete. Scorre su linee parallele che, sovvertendo ogni regola, si incontrano, per raccontare un mondo che cambia, lotta, sogna, sfida convenzioni e stereotipi.
Mimì siamo noi. Ogni giorno che passa. Noi di ieri. Noi di oggi. Noi di domani.
Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.