IL TRUCCO E L'ANIMA

Centro Teatrale Bresciano

La drammatica emergenza sanitaria che ha colpito tanto duramente l’Italia – e in particolare la Lombardia e la nostra città – tra i tanti stravolgimenti che ha recato alle nostre consuetudini annovera anche la chiusura dei teatri e l’interruzione di ogni forma di spettacolo dal vivo.

Cosa piccola, nel mare di sofferenza e mutamenti che la pandemia ha prodotto, ma a suo modo unica e significativa, per il valore simbolico che reca in sé.

Un teatro chiuso in questi tempi è un fatto necessario, poiché la salute delle persone viene prima di qualsiasi cosa, come la tutela di chi è più fragile ed esposto.

Ma un teatro chiuso è anche una contraddizione abbagliante, che suscita smarrimento e inquietudine; poiché il teatro non è arte della distanza, ma della compresenza: chiede e richiama comunità, partecipazione e simpatia (che non è altro, per etimologia, che un’emozione condivisa).

Eccoci dunque colpiti al cuore della nostra natura e vocazione più profonda, quella del rapporto fisico e diretto tra platea e palcoscenico, tra artisti e pubblico.

Come colmare la separazione che queste tragiche circostanze hanno creato?

Ci siamo interpellati a lungo su cosa fare, e in che forme. Infine, abbiamo pensato che l’unico modo credibile e onesto per non interrompere questo imprescindibile dialogo tra il teatro, i suoi artisti e le persone che lo amano e frequentano fosse quello di riconoscerci in questo momento vulnerabili e fisicamente lontani, ma non estranei.

Anzi, ancora più vicini e fratelli nell’idea che la cultura e il teatro – come tutto ciò che può dare luce e speranza – vadano ora protetti e custoditi con ancora più forza, nell’immaginazione e nel pensiero di ciascuno, per riportarli a germogliare e crescere insieme quando i tempi lo consentiranno nuovamente.

E allora ecco che proviamo a tessere con voi un dialogo a distanza con i pochi mezzi attualmente a nostra disposizione, come si fa attraverso una lettera, una cartolina o un messaggio scambiato tra amici lontani, per ricordarsi vicendevolmente che ci siamo, e resistiamo.

Perché se la nostra comunità è stata duramente colpita, e abbiamo attraversato momenti di paura, smarrimento, riflessione e doveroso silenzio, è necessario in questo presente incerto trovare anche la forza di ricominciare a immaginare, fare e raccontare; e cercare con ancor maggior tenacia le parole giuste, che facciano dischiudere pensieri, volontà e fiducia per il futuro.

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Ci serviranno, in questi tempi di ricostruzione che ci accingiamo ad attraversare.

La cultura, l’arte e il teatro non potranno sottrarsi, dovranno anzi prepararsi a correre e lottare: perché anche e soprattutto a loro, da sempre, spetta di trovare le parole giuste per capire e superare ciò che sembra non avere senso, o recare solo confusione e dolore.

Con questo progetto il Centro Teatrale Bresciano vuole cominciare a dare il suo piccolo contributo a riallacciare il dialogo interrotto e ricostruire comunità.

E dunque, se Teatro Sociale e Teatro Mina Mezzadri sono chiusi dal 23 febbraio, e permane incertezza sulle possibilità di poter riprendere regolarmente le attività nelle prossime settimane, lo staff e gli artisti sono qui insieme a voi, e vogliono farvelo sapere.

Nel presentare IL TRUCCO E L’ANIMA partiamo dall’assunto fondamentale e dalla convinzione incrollabile che il teatro si fa a teatro con attori e pubblico; ma al tempo stesso sentiamo il bisogno altrettanto forte di non rinunciare – in queste settimane di sipari calati e sale vuote – a suscitare passione, interesse, pensiero e anche nostalgia per l’arte teatrale e i suoi artisti: attori, drammaturghi, registi e tutti gli altri.

E un progetto che vuole essere un omaggio al teatro e alla sua unicità, creatività e magica irripetibilità come poteva non rubare il titolo a quel saggio-capolavoro di Angelo Maria Ripellino, che ha insegnato a ogni suo lettore a incendiarsi di curiosità, fantasia e malinconia per il palcoscenico e i suoi inquieti abitanti?

Per i mesi di aprile, maggio e giugno il Centro Teatrale Bresciano mette così in campo un articolato programma di attività online, con due rassegne parallele che raccontano due aspetti fondamentali della storia e della vocazione del Centro Teatrale Bresciano, dalla sua fondazione avvenuta ormai 46 anni fa: la capacità di produrre grandi spettacoli con protagonisti grandi artisti della scena e con ampia diffusione in ambito nazionale, e una capacità di ricerca e dialogo con il territorio di riferimento attraverso progetti artistici, di spettacolo e culturali di riflessione e memoria sulla storia e l’identità della nostra comunità, affidati a giovani artisti di sicuro talento.

Ed ecco che, con IL POSTO DELLE FRAGOLE. 8 spettacoli CTB dal 2010 ad oggi, 8 appuntamenti di resistenza teatrale, il CTB propone – attingendo a registrazioni custodite nei suoi archivi – una Rassegna di alcuni spettacoli di produzione allestiti negli ultimi dieci anni, particolarmente amati dal pubblico e con protagonisti grandi nomi della scena italiana da anni di casa nel nostro teatro e nella nostra città, come Franco Branciaroli, Elena Bucci e Marco Sgrosso, Elisabetta Pozzi, Lucilla Giagnoni, Simone Cristicchi. Una possibilità unica di rivedere alcuni titoli che hanno fatto la storia recente del CTB, per emozionarsi nuovamente con indimenticabili storie.

La seconda Rassegna, intitolata BS020 HOME THEATER. Le voci da dentro rappresenta invece un’antologia originale e particolarissima dei progetti produttivi BS015 e BS016 Autoritratti in viaggio ed Evolution City Show, ideati e diretti da Fausto Cabra con la collaborazione drammaturgica di Marco Archetti e con la partecipazione di grandi attrici come Franca Penone e un gruppo di bravissimi giovani attori bresciani e non solo.

Questi progetti hanno costruito negli anni un’appassionata galleria di ritratti di personaggi noti o sconosciuti del territorio bresciano, un catalogo di nomi e storie che attraversa i secoli e i luoghi per raccontare e definire i tratti distintivi della nostra comunità.

Ci è sembrato particolarmente indispensabile, in questi mesi in cui proprio la memoria fisica di ciò che siamo stati e siamo diventati e gli intrecci con il nostro passato sono stati così duramente colpiti e compromessi dalla perdita di tante persone anziane – ognuna portatrice e custode di sapienze, mestieri e umanità uniche – rendere un omaggio ai legami tra le generazioni, raccogliendo il filo della memoria e delle storie, ricominciando a intrecciarlo e a narrare, portando così avanti l’eredità, i sogni e le parole di coloro che abbiamo smarrito, ma non dimenticato.

IL TRUCCO E L’ANIMA è una piccola Stagione virtuale pensata non per sostituire il teatro vero e proprio, ma per evocarne la forza, l’unicità, la fascinazione meravigliosa.

Con una infinita nostalgia delle assi del palcoscenico e della polvere del sipario, delle voci e dei gesti unici degli attori, della presenza attenta e insostituibile degli spettatori nel buio della platea, vogliamo lanciare attraverso questo progetto un piccolo messaggio di vicinanza e speranza… nell’attesa e nella certezza di ritrovarci presto, tutti insieme, nella nostra magica casa comune, il teatro.

BS020 HOME THEATER. LE VOCI DA DENTRO

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