di Neil Simon
traduzione Masolino D’Amico
regia Massimo Popolizio
con Umberto Orsini, Franco Branciaroli
e con Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi
scene Maurizio Balò
costumi Gianluca Sbicca
luci Carlo Pediani
suono Alessandro Saviozzi
produzione Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Umberto Orsini, Teatro Biondo di Palermo
in collaborazione con Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano

Colonne del teatro italiano, Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme sul palcoscenico per una nuova avventura, diretti per l’occasione da
un altro grande protagonista del nostro teatro, Massimo Popolizio.
Un trio eccezionale che dà vita a quella che oramai è diventa un classico, la commedia The Sunshine Boys di Neil Simon, tra i maggiori scrittori americani
degli ultimi cinquant’anni.
I due protagonisti sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la vita, un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili”.
Dopo la separazione – avvenuta per insanabili incomprensioni undici anni prima – sono ora chiamati a riunirsi in occasione di una trasmissione televisiva
che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano.
Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville (Joe Smith e Charles Dale) The Sunshine Boys debuttò a Broadway nel 1972 con la regia di
Alan Arkin. Sono stati numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, in particolare, con la sceneggiatura
dell’autore, la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, con protagonisti Walter Matthau e George Burns. Ultimo grande successo (1995) la trasposizione per il piccolo schermo statunitense, affidata a due stelle di prima grandezza, Woody Allen e Peter Falk.
In scena vediamo i due vecchi attori che, nel tentativo di ridare vita al numero comico che li ha resi famosi, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati.
Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda malinconia,
che svela le rispettive personalità.
Un omaggio al teatro, alla sua umana fragilità, al mondo degli attori, alle loro piccole manie e tragiche miserie. Uno spettacolo brillante e ricco di tenerezza a un tempo, con due fuoriclasse del nostro teatro a dare una nuova e straordinaria prova del loro immenso talento.

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