di Giovanni Verga
adattamento Micaela Miano
regia Guglielmo Ferro
con Enrico Guarneri, Nadia De Luca
con la partecipazione straordinaria di Emanuela Muni
e (in o. a.) Rosario Marco Amato, Verdiana Barbagallo, Federica Breci, Alessandra Falci, Elisa Franco, Loredana Marino, Liborio Natali
regista collaboratore Giampaolo Romania
scene Salvo Manciagli
musiche Massimiliano Pace
costumi Sartoria Pipi
produzione Progetto Teatrando

“Storia di un cuore tenero, timido, che aveva amato e pianto e pregato senza osare di far scorgere le sue lagrime o di far sentire la sua preghiera, che infine si era chiuso nel suo dolore ed era morto”. Così Verga presenta Storia di una capinera, romanzo che ha per protagonista Maria, novizia, destinata al convento dal padre a soli sette anni, la cui vocazione vacillerà a causa della passione per il giovane Nino.
Siamo nella stanza del convento, prigione simbolica dove Giuseppe Vizzini – il padre, rimasto vedovo – è il carceriere e Maria la reclusa. Tratteggiando il rigido impianto culturale e umano delle famiglie dell’epoca, è proprio sul drammatico rapporto tra padre e figlia, sui loro dubbi e tormenti che si concentra lo spettacolo diretto da Guglielmo Ferro, sulle conseguenze delle scelte di un uomo che per amore, paura e rispetto delle convenzioni causa alla figlia la morte del corpo e dello spirito. Se Maria è vittima, infatti, non lo è dell’amore peccaminoso per Nino, ma lo è del vero peccatore “verghiano”, il padre, che ha firmato la sua condanna all’infelicità.
A dare corpo e voce a questo capolavoro della nostra letteratura, Enrico Guarneri, interprete magistrale e già acclamato protagonista nelle scorse stagioni del CTB di grandi allestimenti come I Malavoglia, Mastro Don Gesualdo e La roba. A condividere la scena con lui, una bravissima Nadia De Luca.

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