testo e regia Rosario Palazzolo
con Simona Malato, Chiara Peritore
e con Delia Calò
scene e costumi Mela Dell’Erba
musiche originali Gianluca Misiti
light designer Gabriele Gugliara
aiuto regia Angelo Grasso
produzione Teatro Biondo di Palermo

“Sabotare la realtà con l’immaginazione – spiega l’autore e regista dello spettacolo – è l’unica alternativa che abbiamo, la sola che ci permette di spostare in avanti il limite del precipizio, ridisegnando continuamente il panorama, costruendo immaginari improbabili, trasfigurando la verità”.
L’immaginazione è al centro di questa storia struggente che ha per protagoniste una madre e una figlia, un’agonia lunga quindici anni, una stanza sprangata, un dolore che sbatte sulle pareti, che rimbalza sui corpi, che si allunga e si allarga continuamente.
È il dolore di Adele: il destino ha voluto che la sua bambina, cadendo, sbattesse la testa, restando in uno stato vegetativo permanente. Rinchiusa in una
stanza sbilenca, Adele cura freneticamente il corpo della sua bambina, nel frattempo cresciuto, lo tiene in vita, in attesa delle sue illusorie epifanie.
Il pubblico è un comprimario silenzioso, che osserva e giudica, decide, e che a un certo punto avrà la responsabilità più acuminata di tutte, quella di acchiappare i personaggi e portarli altrove, fosse solo nelle proprie vite.
Un’insolita indagine nel territorio dell’immaginazione, della sua potenza che, come scrive Palazzolo, “è una manna, una maledizione, un ordigno e una trappola, è ciò da cui non riusciamo a separarci, ciò che difendiamo con la nostra stessa vita gettando sul piatto pure quello che non abbiamo, purché rallenti l’inesorabilità degli eventi, esponendoci a un’agonia insopportabile, che impariamo a sopportare”.

Teatro Mina Mezzadri


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