Le emozioni che abbiamo vissuto
Gli anni Sessanta. Quando tutto sembrava possibile

di e con Walter Veltroni
regia Walter Veltroni
scene Angelo Lodi
Gabriele Rossi pianoforte
produzione Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con Elastica e Retropalco

“La vita mi ha consentito di essere spettatore privilegiato e protagonista del mio tempo.
Credo che la restituzione di ciò che la vita ti ha donato sia un dovere, per alimentare la memoria, forma essenziale di coscienza civile.
Vorrei che, attraverso un percorso fortemente segnato dal valore dell’emozione, si potesse ricostruire, decennio per decennio, ciò che ci è successo. Lo faremo con le parole, strumento la cui potenza spesso sottovalutiamo, e attraverso la forza evocativa di stimoli derivanti dal nostro vissuto pop: film, televisione, pubblicità, musica”.
Walter Veltroni

Walter Veltroni è il protagonista di questo particolare progetto che lo vede, in veste di narratore, condurci attraverso il nostro passato più recente, facendoci rivivere il periodo storico che va dagli anni Sessanta fino agli anni Duemila.
Un viaggio emozionale e di coscienza condotto decennio per decennio.
Come siamo cambiati lungo questo arco di tempo? E come siamo arrivati fino a oggi?
Gli anni Sessanta, con l’elezione di Kennedy, la musica di Gianni Morandi e dei Beatles, la minigonna, le figurine da collezionare, i capelli sempre più lunghi, le prime avventure nello spazio e l’uomo sulla luna, l’uccisione dei due Kennedy e di Martin Luther King, il Vietnam, l’alluvione di Firenze, il Sessantotto, la cultura hippie. La vita di tutti noi fu, in quel decennio, sottoposta a un’accelerazione incredibile. Cambiò tutto, in dieci anni. Il modo di vestire, di amarsi, di essere figli e genitori, di pensare la politica e la vita.
E a partire da un decennio che si aprì sorridendo con Gagarin, Giovanni XXIII, l’atmosfera di Sapore di sale e con l’autostrada che unificava il paese, e si chiuse con le bombe di Piazza Fontana, Walter Veltroni ci guida attraverso la memoria dei fatti degli anni Settanta, Ottanta e Novanta, fino al disastro delle Torri Gemelle.
Con la sua capacità di narratore, ricostruisce attraverso il ricorso alla cronaca e alla presenza in scena di oggetti originali, simbolo di quegli anni, musiche,
giornali, immagini d’epoca, video inediti – parte attiva della scenografia –, il senso di questo passaggio che ci ha condotto fino ai giorni nostri.
Un racconto emozionante, fatto di ricordi personali e di madeleines, che coinvolge direttamente ognuno di noi.

Teatro Renato Borsoni


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