La decapitazione di Marco Gualco

scritto e diretto da Riccardo Cacace
con Marco Gualco, Vincenzo Castellone, Susanna Valtucci, Matteo Sintucci, Riccardo Cacace, Matteo Alfonso
scenografia Marco Gualco
luci, costumi, editoria e sound design Riccardo Cacace
consulenza artistica Daniele D’Angelo, Claudia Monti, Massimo Mesciulam
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro
Nazionale di Genova, Centro Teatrale MaMiMò

Come se fosse così facile scegliere di farlo!
E invece ci vuole pazienza, per morire. Pazienza.
Bisogna aspettare di volerlo davvero.
Perché altrimenti ci fa paura,
altrimenti ci fa morire male.

Un uomo – si presenta lui stesso come “meschino” – implora il suo boia di fermare l’esecuzione e permettergli di raccontare la sua storia. Come in un flusso a spirale, la trama si dipana e assistiamo al racconto delle ultime due settimane di vita del condannato a morte Marco Gualco, scoprendo le ragioni che l’hanno condotto al suo destino, e con esse, il segreto che si cela dietro quella “meschinità” con cui lo stesso protagonista si definisce. Lo spettacolo presenta un intreccio particolarissimo. A partire dalla sospensione dell’esecuzione del protagonista, richiamandosi alla struttura della tragedia greca, si ordinano in alternanza i ricordi evocati da Marco Gualco, chiamati episodi, e i dialoghi tra lui e il suo boia, denominati stasimi, parodo ed esodo.
Autore del testo e della regia, Riccardo Cacace porta in scena uno spettacolo ad alta intensità emotiva, concentrandosi su una storia che fluttua tra l’autocolpevolizzazione del protagonista e il culto di sé e della sua colpevolezza, toccando temi come lo sfatamento del mito paterno e la percezione distorta dei propri ricordi. Un turbinio di reminiscenze e suggestioni che ci lascia col fiato sospeso sino all’epilogo: il boia calerà, infine, la sua scure?

Teatro Mina Mezzadri


Partner CTB