da Molière, Da Ponte, Mozart
adattamento e regia Arturo Cirillo
con Arturo Cirillo
e con (in o. a.) Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini
scene Dario Gessati
costumi Gianluca Falaschi
luci Paolo Manti
musiche Mario Autore
produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Personificazione delle forze dell'amore oltre ogni legge, vitalità sfrenata che, esaltandosi nella voluttà, trova i germi della morte, il seduttore Don Giovanni è mito e leggenda.
Sin dalla prima metà del Seicento, con la sua straordinaria forza, ha ispirato poeti, musicisti e drammaturghi nella composizione di opere che sono diventate immortali.
Con il suo nuovo spettacolo, Arturo Cirillo si misura con questo ideale, fondendo insieme la tradizione di Molière e l’opera di Mozart su libretto di Da Ponte.
Musica e parola teatrale trovano un nuovo equilibrio in questa drammaturgia originale che, utilizzando codici diversi, racconta il mito di Don Giovanni, “conservando di Molière – scrive Cirillo – la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora
il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la leggerezza, a volte anche una ‘drammatica leggerezza’. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile”.
Nella visione di Cirillo, Don Giovanni è un uomo che non può e non vuole fare a meno di giocare, recitare, sedurre, senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.
La sua è una corsa verso la morte, una danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio: perché, in fondo, la storia di Don Giovanni è un’autentica provocazione, una sfida al destino.

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