uno spettacolo di Gioele Dix
collaborazione ai testi Marco Archetti, Andrea Midena
regia Gioele Dix
con Gioele Dix e Valentina Cardinali
Savino Cesario direttore musicale, chitarra
Massimo Carrieri pianoforte, arrangiamenti
Caterina Crucitti basso, voce
Sandro De Bellis percussioni
musiche originali Savino Cesario
scene Angelo Lodi
luci Cesare Agoni
audio Fabrizio Fini
costumi Noemi Brolatti
assistente alla regia Beatrice Cazzaro
produzione Centro Teatrale Bresciano, 1000 Miglia srl
si ringrazia Retropalco
Quando si parla di viaggiare e di gare di velocità ci si affida spesso ai numeri per raccontare cosa accade: un numero per lo spazio, uno per il tempo e uno per la velocità. Dovrebbero bastare a spiegare il senso di una corsa, legandola a dati rassicuranti e riconoscibili. Ma i conti, ci accorgiamo presto, non tornano mai quando i numeri incontrano la vita delle persone, quando la velocità ti scorre dentro come fosse viva e quando abbiamo a che fare con una gara leggendaria lunga quasi un secolo, che un numero lo porta nel nome, fin dai suoi esordi: la 1000 Miglia.
Una gara diversa dalle altre, che mette al centro l’elemento umano ancor prima delle macchine, nata nella nostra città, Brescia, e divenuta monumento, culto e specchio dei tempi.
Gioele Dix, attore, autore e regista curioso ed eclettico, ma anche automobilista appassionato, continua la sua collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano – dopo i successi di La corsa dietro il vento e Ma per fortuna che c’era il Gaber – con questo inedito progetto: un racconto, che è insieme un tributo, al “museo viaggiante”, alla “corsa più bella del mondo”.
Con l’aiuto di un affiatato gruppo musicale e di un apparato scenografico suggestivo, Gioele Dix ci porta con sé in un percorso libero e vivissimo nella grande storia degli ultimi cento anni, vista tramite le vite degli uomini e delle donne che hanno attraversato questa competizione unica al mondo. Dal trentennio d’oro delle corse iniziato nel 1927, alla trasformazione in fenomeno culturale e di costume, percorriamo insieme un racconto fatto di incontri, avventure e tragedie, musiche e parole.
È capitato a tutti di chiedersi dove possano portare quelle strade laterali che incontriamo viaggiando. Chi conosce il modo di lavorare dell’artista milanese
sa che Gioele Dix, mentre recita, quelle strade secondarie le percorre sempre.
La sua è una poetica della deviazione e del percorso non rettilineo, per trovare non la strada più breve, ma la migliore, la strada più bella, quella che restituisce il senso del viaggio, vissuto in questo spettacolo con intelligenza, passione e divertimento.