di Daniele Mencarelli
regia Piero Maccarinelli
con Fausto Cabra, Viola Graziosi, Alessandro Bandini
e con Ola Cavagna
scene, costumi Piero Maccarinelli
musiche Antonio Di Pofi
luci Cesare Agoni
consulenza scenografia Anna Maria Gallo
consulenza costumi Bruna Calvaresi
assistente alla regia Irene Carera
produzione Centro Teatrale Bresciano
Piero Maccarinelli porta in scena il brillante testo di Daniele Mencarelli, già vincitore del Premio Strega Giovani 2020 con il suo romanzo Tutto chiede salvezza. Con un cast di attori straordinari, lo spettacolo ci parla dei valori e della loro trasmissione ai giovani, di educazione delle nuove generazioni e della grande difficoltà con cui i padri cercano di comprendere i figli.
Daniele Mencarelli, grande romanziere, affronta nei suoi romanzi e nelle sue poesie il tema della pietas, dell’emarginazione delle periferie, della società e lo fa sempre con una scrittura limpida, secca, tagliente.
Conquistato dalla sua scrittura gli ho proposto di affrontare la scrittura drammaturgica.
Il risultato è questo Agnello di Dio.
Siamo in una scuola cattolica per figli della futura classe dirigente.
Samuele, giovane diciottenne, non è emarginato né periferico, almeno socialmente, ma lo è generazionalmente.
La Preside della scuola ed il Padre, quaranta/cinquantenni, entrambi in “carriera”, lo hanno convocato per un colloquio nel tentativo capire le ragioni di ciò che Samuele ha scritto in un tema. È l’inizio di un percorso teso, lucido e tagliente sulla incapacità di una generazione di comprendere quella successiva.
I valori trasmessi sono monchi, non bastanti o quantomeno non fondanti per Samuele.
Dall’ultimo dopoguerra in poi, si è posto in modo pressante e drammatico il problema di come educare le nuove generazioni. Mai come in questi ultimi decenni infatti, sono apparse crepe così vistose sulla capacità di comunicare valori etici fondanti.
Mencarelli ci introduce e guida nella comprensione di questi personaggi con grande capacità dialogica e drammaturgica ed io sono felice di poter dimostrare che la drammaturgia contemporanea è viva.
Piero Maccarinelli
Durata: 70 minuti circa (senza intervallo)