regia e drammaturgia Teresa Ludovico
con Michele Cipriani, Irene Grasso, Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano di Cola, Giovanni Serratore
musiche dal vivo Maestro Michele Jamil Marzella
spazio scenico e luci Vincent Longuemare
coreografia Elisabetta di Terlizzi
costumi Teresa Ludovico e Cristina Bari
produzione Teatri di Bari Kismet
Il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali vegetali e naturali, decide per la prima volta di camuffarsi da uomo. Con la complicità di Mercurio - che si tramuterà nel servo Sosia - il re degli Dei assume le fattezze del comandante Anfitrione, che si trova lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena. Al ritorno del vero Anfitrione si scatena il caos, fino all’apertura di un comico contenzioso tra uomo e dio, con tanto di scambi di reciproche accuse di falsa identità ed adulterio. Il doppio, il furto dell’identità, la perdita dell’identità garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perchè gli accadimenti riguardano dei, padroni, schiavi. La regista barese Teresa Ludovico aggiorna l’originale plautino, inseguendo le inquietudini e le sollecitazioni del nostro tempo. Scegliendo di ambientare le vicende in un Sud feroce e malavitoso, dà vita a uno spettacolo dove si ride molto, ma che lascia molto spazio anche alla riflessione sul presente. Sei scatenati attori e un musicista creano una coralità multiforme e tragica che si muove forsennata in uno spazio che disegna doppi mondi: divino e umano. Un andirivieni continuo tra sopra e sotto, tra luci e ombre. Realtà e finzione, verità e illusione, l’uno e il doppio si alternano in un continuo gioco di rimandi, attraverso la plasticità dei corpi degli attori, e dialoghi serrati ed esilaranti.