Rumore di acque

DAL 09 MARZO 2017 AL 11 MARZO 2017 - Teatro Mina Mezzadri

di Marco Martinelli
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
regia Marco Martinelli
musiche originali  Guy Klucevsek
spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isola
tecnico luci Fabio Ceroni
tecnico del suono Enrico Isola
con Alessandro Renda
coproduzione Ravenna Festival, Teatro delle Albe-Ravenna Teatro con il patrocinio di Amnesty International

 

Un’ignota isoletta tra l’Europa e l’Africa, situata in quella striscia di mare sede negli ultimi quindici anni di una devastante tragedia: in quella vulcanica porzione di terra, alla deriva come una zattera, vive un solo abitante, un Generale dai tratti demoniaci e grotteschi, una truce marionetta umana.

Il Generale è incaricato da un fantomatico Ministro degli Inferni di praticare la politica degli accoglimenti: a lui il compito di contare, catalogare e stivare nella sua isola-zattera gli invisibili spiriti dei morti e dei dispersi in mare.

Rumore di Acque affronta, con uno sguardo onirico e dolente, il dramma dell'immigrazione, che sulle rotte dall'Africa alla Sicilia lascia una scia di vittime senza nome.

In questa Spoon River dei miserabili, dove i nomi sulle lapidi vengono sostituiti da semplici entità numeriche, le voci dei morti in mare resuscitano per narrarsi in pochi minuti, ridestati dal Generale: la sua funzione è quella di nocchiero di anime, un Caronte catalogatore in divisa, che dileggia le anime perdute per la loro ingenuità, che ne descrive le peripezie e la morte, sostituendo la sua voce rauca a quella di donne, di bambini e di uomini, ormai fantasmi.

Quel generale monologante è in realtà un "medium", attraversato da un popolo di voci e di volti che lo assediano, il popolo degli annegati, quello che neanche la sua indole burocratica riesce a ridurre a mera statistica. Sono gli scomparsi che si rendono presenti attraverso di lui: lui malgrado. I morti non lo lasciano in pace, lo tormentano, gridano per essere "ricordati".

Emergono così le vicende di Yusef, il ragazzo che si offrì di trasportare tanti poveracci sul suo barchino, o delle ragazze nigeriane sprofondate mentre venivano portate a prostituirsi, ma anche dell'ammiraglio che durante un salvataggio urta lo scafo in panne e non fa fermare le eliche.

Un oratorio per i sacrificati, cantato dal fondo di un abisso.

Durata: 50 minuti


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